Soffri di reflusso gastroesofageo? Di cosa si tratta?
Il reflusso gastro-esofageo è il ritorno, in ascesa dallo stomaco all’esofago fino alla gola, dei liquidi acidi deputati alla digestione dei cibi. Questo fenomeno di solito è causato da una mancata chiusura del cardias – sfintere cardiale, sfintere gastro-esofageo, sfintere esofageo inferiore (LES) o valvola cardiale – ovvero la regione anatomica di congiunzione tra esofago e stomaco, normalmente situata nell’addome in una pozione compresa tra 2 e 4 cm al di sotto del diaframma. Questa disfunzione è spesso dovuta a una disfunzione o pseudo-patologia conosciuta come ‘ernia iatale’.
Ernia iatale
È un avanzamento o sporgenza della parte superiore dello stomaco detta iato diaframmatico, ovvero l’orifizio del diaframma, attraverso il quale passa l’esofago. In caso di ernia iatale, una parte più o meno consistente dello stomaco risale attraverso quest’apertura, innescando i sintomi tipici del disturbo, che possono essere suddivisi in comuni e meno comuni, come ad esempio la pirosi (sensazione di bruciore a livello retrosternale) e il rigurgito, cioè il ritorno in gola o in bocca di materiale acido.
Molto frequente è anche il dolore toracico, spesso interpretato erroneamente come sintomo di infarto, in quanto la sensazione e il dolore sia toracico che del braccio sinistro sono simili (per via della innervazione), e la salivazione eccessiva. Oltre a questi, possono essere presenti anche sintomi meno comuni, detti atipici, come difficoltà a deglutire, nausea, vomito, gonfiore gastrico, singhiozzo, disturbi dell’apparato respiratorio con tosse cronica, raucedine, laringiti e asma. Questi sintomi vengono spesso sottovalutati e percepiti come un disturbo passeggero. Eppure, se non curati adeguatamente, possono compromettere la qualità della vita.
Di solito, non si riesce a risalire alla causa dell’ernia iatale. Esistono primariamente due tipi principali di ernia iatale: da scivolamento (più comune) e para-esofagea. Mentre la causa fisica, scatenata da ereditarietà o esogena, potrebbe risiedere nello stiramento delle fasce di tessuto fissate tra l’esofago e il diaframma allo iato.
Come interviene la Chinesiologia Sensoriale™
L’intervento della Chinesiologia Sensoriale™ sull’ernia iatale consiste in primis nel riequilibrare la disfunzione dello iato diaframmatico mediante tecniche di respirazione diaframmatica e l’applicazione di frequenze sonore specifiche, che producono delle vibrazioni mirate proprio al rilassamento dello stiramento delle fasce di tessuto tra esofago e iato diaframmatico. Quest’ultimo si avvale del metodo della vibrazione aptica sensoriale, ovvero l’appicazione di un dispositivo woojer sulla bocca dello stomaco corrispondente al tratto dello iato diaframmatico da trattare, il quale dispositivo emette delle vibrazioni specifiche in base alla frequenza di riequilibrio dello stomaco e dell’esofago, insieme all’ascolto della frequenza tramite delle cuffie col fine di stimolare la neocorteccia di riferimento.
Occorre anche sottolineare che il progredire dei disturbi spesso provoca una serie di scompensi anche di natura posturale, , che vanno a sollecitare i punti riflessi dei dermatomeri tra la zona dello stomaco-cardias e il tratto scapolo-dorsale, provocando dolore da contratture muscolari. In questo caso si interverrà con esercizi e stimolazioni nei trigger point per ridurre il dolore e lo scompenso posturale in corso.
Consigli utili
In caso di ernia iatale, non va trascurata la corretta alimentazione, da associare alle terapie specifiche per bilanciare la reazione acidificante o basificante degli alimenti ingeriti. Gli alimenti che possono creare un’irritazione sono: caffeina, spezie e alimenti piccanti, pomodoro, cioccolato e tutti gli alimenti ‘acidi’. Si consiglia, generalmente, l’assunzione di alimenti alcalini per almeno due mesi.
Altro consiglio fondamentale è quello di porre dei rialzi da 2 a 4 cm sotto i piedi del letto, dal lato del capo. Questo piccolo accorgimento permetterà di evitare il prodursi di un eccesso di reflusso durante la notte. Di solito viene suggerito di porre un cuscino alto sotto il capo, ma tale accorgimento non basta, poiché in alcuni casi la flessione della cervicale e del primo tratto dorsale provocherebbe solo un aumento della pressione diaframmatica sullo iato già compresso e infiammato.