Le frequenze sonore sono delle onde meccaniche vibrazionali generate da un corpo in oscillazione. Per oscillazioni si intendono gli spostamenti delle particelle intorno alla posizione di riposo, e vengono propagate sia nell’aria sia nei materiali viventi e inerti. La frequenza sonora viene misurata in Hertz (Hz), unità di misura che esprime il numero di oscillazioni di un elemento o di un sistema che avvengono nell’arco di un secondo.
Convenzionalmente l’accordatura di partenza degli Hertz è impostata a 440 hz (nota del La, sinusoidale)
L’orecchio umano percepisce queste onde propagate nell’aria solo in un range compreso tra 20-20.000 Hz ma, grazie a dei piccoli recettori presenti nel nostro organismo (cute, periostio, connettivo, meningi, interstizi muscolari), il nostro corpo continua a percepire le vibrazioni sonore anche al di sotto dei 20 Hz.
Il medico francese Alfred Tomatis (1920-2001) comprese che per poter aiutare i propri pazienti dalla ripresa di alcune patologie non serviva l’uso di medicinali, ma facendo indossare loro una cuffia per l’ascolto di suoni, l’orecchio consentiva il passaggio del suono al cervello stimolando la neocorteccia attraverso gli impulsi elettrici del suono. In tal modo si consentiva al cervello di mandare stimoli all’organo bersaglio per autocurarsi.
La Cimatica,[1] scienza introdotta dal medico svizzero Hans Jenny, dimostrò a metà del Novecento che le onde sonore erano in grado di produrre effetti morfogenetici, ovvero di creare forme nel mondo fisico.
Nel 1977 il medico tedesco Franz Morell e l’ingegnere Erich Rasche idearono la “terapia Mora”, che prevede l’utilizzo di un apparecchio elettronico, con il quale vengono stimolate zone epidermiche (dermatomeri) collocate su tragitti energetici (meridiani) nei quali circola l’energia vitale (Qi).
Nel 1980 Erich Korbler, ingegnere elettronico, riuscì a creare una connessione tra la medicina cinese e la radioestesia creando la “Nuova Omeopatia”, detta anche “Medicina Informazionale”. Intuì e capì che, inviando degli impulsi vibrazionali ai geni del DNA, quest’ultimo poteva essere sottoposto a delle modifiche di riequilibrio e quindi auto-curarsi.
Come si sa, il suono si espande attraverso i materiali, nelle ossa, nei tessuti, nei liquidi intra ed extracellulari, raggiungendo ogni cellula del nostro corpo, grazie alla matrice vivente, che connette istantaneamente le cellule.
La meccanica delle frequenze sonore consiste nell’aumentare la loro propagazione nei materiali, attraverso l’aria e i liquidi. Dal momento che il corpo umano è formato da circa il 65-70% di acqua, esso diventa quindi un conduttore perfetto al fine di far propagare il suono attraverso gli organi bersaglio, permettendo così un riequilibrio della funzione di questi ultimi nel caso di patologie o di disfunzioni.
Ma perché i nostri organi si riequilibrano con il suono?
Biochimicamente, ad esempio, la molecola di un farmaco raggiunge il suo recettore sulla membrana cellulare e l’incontro tra molecola e recettore da il via alla reazione all’interno della cellula stessa. Ma con l’uso di una frequenza si può accedere alla cellula, invece della molecola, è la frequenza che attiva il recettore e apre la cellula.
Questo perchè, le cellule del nostro corpo vibrano in continuazione in un movimento che segue direzioni ben precise, mai casuali. Questo movimento, a livello dei microtubuli e dei filamenti cellulari, possiede una determinata frequenza di risonanza, detta “nota di base”, emessa a seconda delle varie funzioni. Questo è il principio della Bio-risonanza.
Quando una cellula è in movimento, sfiora quelle vicine, e tutte iniziano a vibrare all’unisono: questo movimento avviene in maniera molto più rapida rispetto a un segnale di natura chimica. Per questo motivo, il suono, essendo una frequenza meccanica, svolge un’azione plasmatrice sulla materia.
Di conseguenza, poiché gli organi del corpo umano sono formati da cellule e tali cellule producono una nota base, la risonanza che si genera determina una frequenza (o nota) specifica. Questa può essere stimolata da una frequenza esterna che viene trasmessa al corpo attraverso una serie di strumenti fisici, facendo sì che tale frequenza o suono possa creare una controrisposta di risonanza. Essa produce l’effetto di riequilibrare – o per meglio dire – “riaccordare” tali cellule, e quindi l’organo che compongono nella sua interezza. Il corpo umano, con le sue cellule in vibrazione, ha così la capacità di autorigenerarsi.
Come è possibile accordare e riequilibrare la funzione degli organi?
I metodi attualmente utilizzati consistono nello stimolare le cellule attraverso sistemi che raggiungono l’organo bersaglio tramite le vie energetiche dei meridiani, utilizzando ad esempio un diapason, oppure stimolando le aree cerebrali afferenti agli organi stessi tramite l’udito.
Esiste però una terza via, che consiste nell’applicazione delle frequenze sonore direttamente sul corpo umano, in prossimità dell’organo bersaglio, attraverso la cute e gli altri tessuti, che stimolando i recettori cutanei si stimolano rispettivamente sia il cervello, grazie alle vie afferenti, sia l’organo interessato grazie alle vie efferenti. Si tratta di un’applicazione sperimentale introdotta nell’ambito della Chinesiologia SensorialeTM.
Attualmente le frequenze sonore vengono utilizzate per trattare diversi tipi di disturbi come:
· disturbi del sistema nervoso come ansia, insonnia, depressione
· disfunzioni organiche come colon spastico, linfonodi ingrossati e reflusso gastroesofageo
· dolori e contratture muscolari
[1] La Cimatica è la scienza che si occupa dello studio sistematico delle manifestazioni periodiche della gamma acustica e dell’effetto delle vibrazioni sulla materia (Fonte: Scienza e Conoscenza)
